Giovane band bergamasca, quello degli Smoothout è un progetto sostanzialmente punk-rock, giocato su chiare impostazioni d'influenza californiana. Tre pezzi compongono questo demo ricco di puntini di sospensione. Inizio subito col dire la buona intenzione che lega tecnicamente questi ragazzi ad un discorso ragionato, o quanto meno non campato per aria: cambi di ritmo e minuzie tecniche lasciano intendere lo sforzo di escludersi dalla parte monotona della scena punk-rock, quella prevedibile fino alla noia. Sterzate e contromano riempiono ogni traccia, fino all'abbondanza. Anche troppa, d'abbondanza… e questo è il punto. Il piatto troppo pieno (e troppo male organizzato) lascia l'orecchio vuoto di riferimenti. Il discorso irregolare crea un pentagramma forzatamente variegato, che non convince l'ascolto e distrae e assomiglia ad una trasmissione televisiva con trentamila ospiti inutili. Nonostante tutto ribadisco il buon intento di ricerca: sentire la capacità di cimentarsi in impegni di tecnica a favore di un qulacosa meno scontato del solito, non può che far piacere. Quindi che si lavori pure meglio su questo aspetto (soprattutto curando sbavature, cori e fugaci fuoritempo), l'unico dell'album che mi invita a non chiudere drammaticamente porte e finestre. Se tirano fuori il giusto incazzo, possono spaccare tutto.
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La recensione Demo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-04-02 00:00:00
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