“Palle da tennis” è teatro-canzone per ricreare suggestioni tennistiche dell’inizio del secolo scorso. Personaggi appartenenti più al mito che allo sport, quando il tennis era solo un gioco e gli interessi economici spingevano alla porta e venivano spinti fuori dalla stessa. I veronesi Regina Mab scelgono la via acustica per le gesta di nomi affascinanti, raccontati con enfasi da una voce narrante che sa colpire e trascinare. Le storie di Jean Robert Borotra o Bill Tilden o altri sono epiche ed antiepiche allo stesso tempo, come solo lo sport sa essere: lotta titanica contro il mondo e se stessi che si risolve pur sempre nel buttare una cazzo di pallina gialla al di là di una rete. I Regina Mab riescono a rendere alla perfezione questo sentimento di coinvolgimento assoluto, attraverso una narrazione fluida e ben punteggiata. Questo è il teatro, poi c’è la canzone. Perché purtroppo il neo maggiore di questo lavoro è una sostanziale separazione tra le due anime: i brani veri e propri faticano a compenetrarsi con il macroracconto. Le due componenti corrono accanto e si intrecciano senza impigliarsi, ma non sono organiche l’una all’altra: non si ripete insomma l’alchimia già all’opera con Marco Paolini & Mercanti di Liquore o Enrico Brizzi & Numero 6. Peccato, ma il fatto non pregiudica l’ascolto di una manciata di ottimi pezzi, tra produzioni proprie con forti influenze dei Virginiana Miller acustici e cover di gente come Waits o Trenet. Insomma, funziona e colpisce. E forse è il caso di ascoltarlo senza troppe menate analitiche, come una puntata di Sfide formato LP. Teatro e canzone.
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La recensione Palle da tennis di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-03-28 00:00:00
COMMENTI (2)
concordo, grazie del sostegno e delle critiche, grazie anche al recensore Marco Villa di cui condivido l'analisi. Palle da Tennis è da vedere dal vivo.
per chi fosse curioso su myspace.com/reginamab oltre agli ascolti, c'è anche qualche immagine di scena
per esperienza: va visto dal vivo. Franco è un ottimo interprete, soprattutto quando recita. Bello comunque