Boschi, corpi, carezze, libri, birre. E mari, letti, abeti, piumoni, bottiglie. Parole piene e suoni scarni, intensità emotiva che si costruisce su soggettive minime libere come su storie piratesche, passando per goliardie da osteria e chiudendo su letture post-oniriche. Un disco tenuto insieme con fil di ferro e spago, che si basa su due chitarre e qualche armonica a bocca, nella volontà più che esplicita di entrare in scia del primo De Gregori e del Guccini più introverso. La forza dei pezzi sta nella capacità di essere veri e credibili tanto nelle corse verso tempi d’infanzia (ambientati in una provincia del Nord-Est da idillio e cloroformio), quanto negli azzardi di narrazione che sfiorano l’epopea. “Corsaro piangente” è esempio di questo secondo filone, con ribellioni, fughe e abbordaggi di galeoni raccontati con semplicità e naïveté disarmanti, unico approccio possibile per non cadere nella maniera. Rischio che si snoda lungo tutte le tracce, ma che colpisce solo in “Notte perfetta”, resoconto di serata alcolica che sfrutta immagini e toni troppo stereotipati per non sembrare fuori contesto. Caso per fortuna isolato, perchè il resto del disco possiede una identità forte e strutturata, che si accompagna ad un livello qualitativo altissimo. Combinazione che rende questa manciata di tracce una delle cose più coinvolgenti ascoltate quest’anno.
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La recensione Sinfonie senza pretese di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-12-22 00:00:00
COMMENTI (118)
Album dell'anno 2015
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Nice site!
Per forza, radio/colori da per scontata la loro presenza a SAN REMO.
...e mi si dice: senza "interventi" di ROCKIT.
Bene, spero che quanto detto sia in qualche modo immagazzinato/utile alla vostra lungimiranza, e sono contenta che si sia chiacchierato in modo tranquillo. :)
si... è una bella frase, dice cose vere. non so quanto grandi siano i nostri poteri, forse per niente, forse un po'. di certo siamo consapevoli che abbiamo un ruolo e che possiamo fare qualcosa anche noi... e quando scriviamo le recensioni o facciamo altre cose ne teniamo sempre conto...
Non ho detto che i contenuti nascono in modo casuale, per quanto ne so è probabile che ogni contenuto abbia motivi pesanti, per l'autore! Ma non vedo compattezza, o comunque non abbastanza...saltano moltissimo all'occhio le singole teste, a discapito di un'organicità di Rockit che renderebbe il tutto molto più "compatto" appunto, più professionale, e sicuramente molto più "inattaccabile". Ognuno di voi nn userà forse 2pesi&2misure, ma è la nuturale non-uniformità dei vostri giudizi e atteggiamenti verso i gruppi che li crea, perché Rockit è un'unica realtà, riconosciuta - a ragione o a torto - per avere un forte peso nel panorama indipendente italiano. Quindi le persone si aspettano un'equità superiore rispetto alle singole onestà intellettuali degli autori. "Da grandi poteri derivano grandi responsabilità". :]
non mi sembra che esistano due pesi e due misure... e non mi sembra così casuale il modo in cui nascono le opinioni ed i contenuti di rockit... siamo teste pensanti ognuna a modo proprio, ma con un progetto compatto... se poi ogni tanto si fanno errori di valutazione, è inevitabile... così come è inevitabile che non sempre le valutazioni coincidano con quelle di chi legge...
ok, ma non mi hai risposto nello specifico... :?
Siate *diventati* importanti, le dimensioni sono cambiate, quindi sarebbe anche il caso di (ri)pensarci all'*approccio*.
Che poi se mi rispondi così ("approccio") pare che si tratti di cambiare tutto. Io invece ho solo suggerito di PESARE il trattamento riservato ai vari gruppi, qualcosa come uno sguardo generale che dica: "alt, se Tizio ha trattato così il gruppo X e Caio invece ha trattato colà il gruppo Y, se un gruppo con 20 live all'attivo ha avuto più visibilità di uno con 200 live all'attivo, et similia...ne esce che Rockit ha 2 pesi e 2 misure, e ciò 1.non è giusto, e 2.non giova alla serietà percepita della testata."
siamo molto contenti di come siamo dopo dieci anni... e non vogliamo affatto cambiare, ma migliorare. e soprattutto... non dobbiamo diventare come ci vuole la gente. se poi la gente ci reputerà importanti, sarà un successo. e se invece non piacciamo, per fortuna non siamo obbligatori per la gente...