Nella mente dei suoi fondatori, La Rèpublique du Sauvage è “Una Repubblica (selvaggia) anarchica, divisibile, laica e sociale; che assicura l’uguaglianza davanti alla legge di tutti i cittadini senza distinzione di origine, razza o di religione. Non rispetta nessuna fede. La sua organizzazione è decentralizzata”. …un concetto “utopico” che trova la sua fattuale esistenza in un progetto musicale che accomuna L’Enfance Rouge ai francesi Les Hurlements d’Leo.
L’“incontro” è tradotto in un disco che propone la ripresa, in chiave di improvvisazione sperimentale (autentica distruzione), di undici brani del repertorio delle due band, più la splendida cover di “Ordine pubblico” dei Sinistri.
Il tutto a comporre un lavoro furioso ed allucinato che travalica ogni concetto di confine stilistico e rimandando, come già nel nome ed in alcuni spunti iconografici, all’Art Punk dei Savage Republic di Bruce Licher fa da trait d’union tra due visioni espressive assolutamente antitetiche (gli ER avanguardisti, gli HDL legati alla “chanson” ed a scenari folk).
Emblematici in questo senso episodi come “Kokoreç”, “Canifs”, ”Fleur du temps” e ”Chi eravamo”: rabbiose performance interpretate ibridando strumenti (chitarre elettriche, violoncello, percussioni…) e fondendo elettricità ed armonia al ritmo di estremismo sonoro e di una raffinata propensione post (post) rock. Il risultato è un’opera sontuosa, spigolosa, profonda, toccante… una opera di stridente melodia che ha il suo manifesto nella illuminata frase di Chiara Locardi: “Nulla lega nessuno ad un’osservanza stilistica”.
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La recensione Constitution de la République du Sauvage di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-01-30 00:00:00
COMMENTI (3)
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