Provate a prendere Dente, a togliere l’ironia e il gioco e a sostituirli con una maggiore ortodossia cantautorale. Impostate i pezzi come se fossero una ripresa di uno stile da cantastorie tra i canonici Guccini e De Gregori e un coraggiosissimo Ivan Della Mea (sì, vale l’orrendo superlativo). Integrate infine con un punto di spleen da cameretta, senza accenni di maniera o autocommiserazione. Non è un calderone, è F punto. Scusate se è poco.
Quello di F punto è un mondo abitato di soppiatto, fatto allo stesso tempo d’angoscia nera e serenità assoluta. La speranza è girato l’angolo, ma la strada è buia, dura e accidentata. Tutto questo è “Cara moglie”: un pezzo enorme, che riprende il brano quasi omonimo di Della Mea e tratteggia un rapporto generazionale da lasciare interdetti per potenza, profondità e freddezza. Il tutto in novanta secondi di parole: cinque strofe che si fanno ascoltare a ripetizione, una sorta di mantra che entra nelle vene e le raggela, ipnotizzando e facendo male. Stesso discorso per “Aprile”, che ricorda vagamente “Teresa” di Endrigo e somma così due malinconie in un pezzo solo. Improvviso, poi, arriva il rasserenamento: “La scala infernale” è una parentesi di piccola gioia, rappresentazione di un’epifania minuscola stile Artemoltobuffa. Questo è il clima. Poi c’è tempo per altre riflessioni, altri amori e anche per un rilancio finale.
Il disco di F punto è un lavoro intellettuale, fiero di esserlo anche a prezzo di una certa difficoltà di ricezione. Questi non sono infatti pezzi da ascoltare a qualsiasi ora o in qualsiasi momento. Richiedono attenzione e sforzo. In cambio, offrono emozione, intensità, intelligenza. E senso.
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La recensione S/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-04-21 00:00:00
COMMENTI (9)
approvato. bravo. si.
Bravo mi piace prorpio!!!:)
mi piace un sacco
dove si può trovare il cd?
"tu non cambiare mai" è bellissima.
Mucho gustoso! M'intriga parecchio!
piace tanto anche a me
Davvero.
Non lo conoscevo. Bravo!