Hardcore da Bologna, quasi un decennio di storia alle spalle. Una delle prime cose che saltano all’occhio nel maneggiare il disco, oltre alla grande copertina-poster, è lo stuolo di etichette che si sono allineate a coprodurre quest’ultima opera dei Sumo, “Surrogati”. Un segnale del rispetto che il gruppo ha saputo raccogliere sino ad oggi.
E questo “Surrogati” è tutto attitudine post, dinamiche ed intrecci in bella vista, approccio minimale. I testi, ad immagine della musica, fatti di frasi reiterate, rigirate, smontate e rimontate a suggerire altri significati, nuove prospettive. Concetti esposti a sprazzi, spezzati, quasi in uno schizzo buttato di getto su un foglio e poi stropicciato in tasca.
Eppure tutto questo riesce anche ad essere semplice e canticchiabile, direi quasi easy. Basta dare loro il tempo necessario, e brani come “Economia di guerra” o “La mia canzone politica” non vi si staccheranno di dosso per un po’ di piacevoli giornate. Con grande onestà e con i piedi piantati per terra (ascoltatevi “Una parte”) i Sumo vanno avanti per la loro strada, sfornando un disco che ha i suoi momenti , che non cambia lo scenario ma saprà trovare orecchie attente.
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La recensione Surrogati di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-04-17 00:00:00
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