“Kitchen Love” dei Mauve è un discreto lavoro indie rock. Gioca con gli effetti delle chitarre con piglio shoegaze e il risultato non sa di muffa stantia ma ha gusto nel dosare armonie, dissonanze e inserti rumoristi. Emblematica è la seconda canzone della scaletta, “Jaguar, We Have To Go”, probabilmente il pezzo più incisivo e visionario della raccolta: un’altalena psichedelica che naviga tra arpeggi liquidi, (s)cambi di ritmo, strofe che si fingono ritornelli e brevi esplosioni in distorsione a saturare le valvole degli ampli. Poi c’è “Santiago”, una versione crepuscolare e in riverbero del rock’n’roll on the road dei Lemonheads. E ancora la ninna nanna sospesa di “Electronic Scales”, lo struggimento da manuale della ballata “Fake Youth” e la chiusura soffusa di “Last B”. I Mauve scrivono un buon disco dotato di una certa varietà stilistica. Ciò che non convince è la voce di Carlo Tosi, colpa di un timbro poco duttile abbinato ad una non memorabile creatività nella scelta delle linee vocali.
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La recensione Kitchen love di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-07-02 00:00:00
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