Arpioni Un mondo in levare 1999 - Ska, Reggae

Un mondo in levare precedente precedente

Mi succede ormai spesso, chiaccherando di musica, di trovare interlocutori che ormai non sopportano più lo ska, che lo vedono chiuso in se stesso e privo di novità, come dire, congelato in quei pochi giri che sembrano tutti uguali. Senza dubbio lo ska ha questo rischio e i gruppi, ad un ascolto superficiale, possono sembrare molto simili, ovviamente c'è una questione d'orecchio e spesso l'invenzione ska-core non è sufficiente ad aprire nuove strade, ma il bello dello ska, specie di quello più lento, cioè del cosidetto rocksteady, come quello degli Arpioni, è la dimensione di tranquillità e rilassatezza, non è il reggae, troppo lento, e non è lo ska, troppo veloce.

"Un mondo in levare" è quindi un ottimo disco da compagnia, da locale, da ballare lento con un cocktail in mano, soli o in due, o tra amici, senza dover sudare, restando tranquilli e sorridendo. Ottimo negli spunti jazzati di "Alibi" e in quelli cubani di "Yayabo - Ska", un po' meno efficace nello ska tirato di "Nuvoloni". Divertente nella cover di "Una carezza in un pugno" di Celentano, ma anche impegnato (a sinistra), come tutti i dischi della Gridalo Forte, con brani antiproibizionisti ("Mi piacciono le femmine") o contro sfruttatori, ingiustizie, ipocrisia ("Nuvoloni", "Supera i confini"...). Bella e speranzonsa è "Il Sol dell'Avvenire", descritta nelle note stampa come "un inno ska al nuovo futuro che sembra non arrivare mai", arricchita anche con degli ottimi inserti di piano. Ultime considerazioni sul libretto: i testi sono riportati in tre lingue, eh! quando si dice che un disco è comunicare! Complimenti anche per le foto: ma quello lì è Laurel Aitken? il padre dello ska?

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La recensione Un mondo in levare di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1999-11-16 00:00:00

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