Eveline Waking up before dawn 2008 - Sperimentale, Rock, Jazz

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Su quste pagine si recensisce solo roba italiana, lo sappiamo tutti. E quattro ragazzuoli che con le loro valigie piene di vestiti e di idee mettono radici a Manchester saranno anche inglesi d'adozione, ma italiani rimangono. Per fortuna.

Al loro secondo album gli Eveline, sempre fedeli agli insegnamenti di Robert Wyatt, aggiungono nel loro archivio di adorazione e imitazione mostri sacri come il miglior David Bowie dell'altro secolo e mostricciatoli che stanno dimostrando di sapere il fatto loro, pensate ai Mùm. Sospesi nel tempo e con i loro toni soffusi sospesi anche nello spazio, cullano gli elfi del nord sulle note di "The head and the river" e con gli occhi chiusi pare di ascoltare i Kings of Convenience al pianoforte. Dall'underground universitario sono partiti per un erasmus musicale dalle indefinite mete: in "s/t" creano grazie ad un continuo tamburellare un' intro quasi esotico e ballabile. Affidano al basso e alla voce labile che sussurra il compito di creare atmosfere melodiche e malinconiche, a tratti poppeggianti. E il risultato sono nove pezzi dagli arrangiamenti curati ed equilibrati, lasciando in chiusura "Apples from the electric tree ", una session strumentale striata di quel psichedelismo mai invasivo dei Pink Floyd. Sono la colonna sonora di un film noir anni Trenta: dal misfatto cruento all'happy ending. Agrodolci, per tutti i gusti.

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La recensione Waking up before dawn di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-10-08 00:00:00

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