Una voce sporca, profonda e qualche riff già sentito sono le carte principali dei fiorentini The Hacienda. Cinque brani e una manciata di minuti: da una parte il rock'n'roll dei patinatissimi Jet, dall'altro quello ammiccante dei primi Strokes, in una confezione brit-pop che rende il tutto ancor più orecchiabile. I pezzi si lasciano ascoltar volentieri (su tutti "Little boy", killer song dalla melodia perfetta e dal ritmo travolgente) ma senza mai spiccare per originalità o per qualche idea davvero interessante. Del resto, anche la registrazione non eccezionale rende l'intero prodotto un po' approssimativo e incerto. Non ci resta quindi che attendere qualcosa di nuovo: per ora appaiono come cloni privi d'una propria identità.
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La recensione Ep di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-05-06 00:00:00
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