Chiamare la propria band Roulette Cinese significa fare una citazione piuttosto raffinata: il nome è, infatti, mutuato da un lungometraggio del regista tedesco Rainer Werner Fassbinder; una pellicola che viene descritta (io non ho avuto il piacere di vederla) come opera anti-borghese che vede gli otto protagonisti impegnati in un clustrofobico massacro verbale.
Evitando di cercare reconditi ed inutili legami tra la proposta musicale dei RC ed il film di Fassbinder si può, invece, senz'altro dire che la band piemontese profonde anche nella ricerca espressiva lo stesso impegno speso nella scelta della ragione sociale. "Ibridomeccanico" è, infatti, un lavoro molto intenso che oscilla tra pop ed elettronica e rimanda all'approccio teatrale del gruppo: ad un progetto a più largo respiro denominato "tecnorock teatrale" che si traduce in spettacoli live incentrati in un alternarsi di canzoni, parti recitate e proiezioni. Per quanto riguarda l'aspetto strettamente musicale, i RC dimostrano di aver imparato a memoria le lezioni impartite da Depeche Mode, Subsonica e Bluvertigo ma anche di essere in grado di re-interpretarle con gusto e personalità come ampiamente dimostrato da episodi come "Love song" (con uno splendido duetto vocale tra Joe Raggi e Francesca Cola), "Un oscuro scrutare" ed "Exit" (splendida cover del brano di Faust'O).
Una lucida testimonianza di talento, quindi, per un disco che a parte qualche piccolo calo di tensione (causato da due-tre canzoni davvero poco accattivanti) risulta convincente e piacevole.
---
La recensione Ibridomeccanico di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-12-22 00:00:00
COMMENTI