Ecco il primo disco di un gruppo napoletano che suona già da diversi anni ma che solo adesso, anche a causa dei diversi cambi di formazione, è sul mercato ufficiale grazie alla NoveNove produzioni.
Cantano in spagnolo, francese, inglese e, ovviamente, in napoletano con grande disinvoltura, miscelano funky, reggae e jazz per creare un sound vivo e molto stimolante. Ascoltando i Balaperdida si può percepire il piacere di suonare e di divertirsi con la musica; riescono infatti a trascinarti come pochi, soprattutto dal vivo; ci sono solo alcuni campionamenti mirati perché lasciano molto alla loro capacità di condensare i diversi stili espressivi. Insomma, possono aver adottato formule forse troppo semplici, possono peccare in originaiità ("Carmè" è , per esempio nello stile di Enzo Avitabile, un po' tutto il disco mi ricorda i Clash di "Sandinista") ma certo non in passionalità e bravura come dimostrano "La Vida", "Pour moi", "Lav" (potenziale hit radiofonico) e la psichedelica "Pioggia pura". Il nome del gruppo significa pallottola vagantè ed è una canzone dei Manonegra di cui hanno fatto una cover. Da sottolineare, infine, la presenza di Luca dei 99 Posse m "Hijo", la produzione artistica di un esperto del reggae come Dennis Bovell, il prezzo del cd (24.900) il tenero ricordo, con "10/5/93", della morte in fabbrica di molti bambini thailandesi. Girate, girate bambini...
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La recensione Balaperdida di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1999-01-31 00:00:00
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