Torna il figlio dei Pink Floyd con un manipolo di canzoni intime ma combattenti. Grazie alla sua lunga militanza nella scena indipendente (Kryptasthesie ed Effetto Doppler), Dario conosce l'ambiente e ne decanta i pregi e gli atavici difetti con la dovuta consapevolezza. Il suo è cantautorato psichedelico per eccellenza, ed il buon Syd Barrett rimane il faro che illumina la sua musica, la nostra vita e quella di migliaia d'altre persone anche in questo millennio.
La sarcastica "L'artista Indipendente" è dedicata a tutti, con il fantasma di Bob Dylan a dominare il sound. In "Neanche un elefante" troviamo un delizioso organo al servizio di un italian beat puro anni '60. Dario fa l'eco a Brian Jones con i suoi Stones in "Approssimato per eccesso". E poi la mia preferita, un altro anthem perfetto "Ho smesso la distro" (A causa di sopraggiunti limiti di capienza della mia stanza, per evitare un disastro, ho smesso la distro. E un peccato per entrambi, ma da oggi non faccio più scambi, riduco al minimo i rischi, vendo solo i miei dischi. ) che dovrebbero cantare tutti a perdifiato. Anche Lucio Battisti si sarebbe trovato a suo agio nell'ascolto di questa poetica raccolta. Il menestrello lecchese tira fuori un disco senza tempo e quindi buono per tutte le stagioni. Bravo Dario, continua cosi!
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La recensione L'estetica del cane di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-02-17 00:00:00
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