Il demo dei Klimt è un demo normale. Niente di fuori dagli schemi o di difficilmente catalogabile per le nostre orecchie. Seguono alcuni sentieri già battuti e trovano una certa compostezza sonora che li rende un buon prodotto d'ascolto. Un nome facilmente presente nella conoscenza collettiva e un titolo diretto che diventa pura dichiarazione d'intenti: questa è la musica che facciamo noi.
Dopo un paio di defezioni, i Klimt, divenuti da quartetto a duo, arrivano al loro esordio. Cinque le canzoni, divise simmetricamente tra due coppie di brani in italiano, intervallati da un unico episodio in lingua inglese. Come già detto, non è l'originalità la chiave di lettura di questo lavoro, ma una buona interpretazione di canoni e stereotipi oramai conosciuti. Un rock abbastanza classico in ogni sua sfumatura, un ritmo quasi sempre lento e cadenzato a formare cinque semplici ballate. Si parte con "Yoga", lezione su come respirare al mondo d'oggi. Interessante come riesca a prendere una forma così ben composta con una formazione di solo due elementi. Si abbandona l'immaginario bucolico per entrare nella critica di un mondo alienante con "Normale", unica accelerata delle cinque, figlia di un certo disaccordo verso il moto sociale del mondo. L'episodio anglofono ("Crawling") è una ballata vicina al grunge alla Soundgarden (la voce richiama le forzature Cornell) e alla Alice in Chains. Segue "Fili di catene", ancora in una clima di contestazione sociale, ricorda i primi Subsonica, ma più per il registro linguistico delle liriche che per la sezione musicale, limitata ad una chitarra acustica e poco altro. In chiusura "Immobile", brano che ripercorre una classica attitudine rock cantautorale senza azzardi.
Nel complesso ci troviamo di fronte a cinque brani ben studiati, lavorati e registrati. Forse limitati, ma non troppo, dalla composizione ristretta della band. I Klimt non tentano nulla di nuovo e difficile, ma si adagiano, se pur con buon modo, su atmosfere già ascoltate ed amate. Manca convinzione ed originalità soprattutto nella sezione vocale, ancora alla ricerca di una sua anima pura e priva di così evidenti influenze.
Un buon primo passo.
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La recensione Questo è il nostro Demo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-06-17 00:00:00
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