Rock'n'roll allo stato grezzo, come negli anni 70, blues accennato e lampi di hard rock di quello che fa casino. The Laguna Sessions sa di America, far west e praterie, invece siamo a Ravenna. Non ci sono cow boy, ma ci sono i Blue Cantina che sul booklet sembrano tanto i quattro presidenti americani scavati nella roccia. Laguna nelle storie raccontate, l'America nella musica che le racconta. Si fondono per "The Mosquito", un pezzo bello e anche importante se pensi che è tutto per un insetto che non li fa dormire; c'è anche il banjio, che ha quel bel suono country da saloon impolverato. E fa niente se il saloon non c'è; "Juilo's wine" è la schitarrata di una sbornia, una festa esaltante, del buon vino. Rock'n'roll sano e semplice anche nei temi. E' bella la voce, roca, e i giochi che fa, simili ai coretti di Axl Rose. Sempre America quindi, ma con tutto un altro suono, anche nel momento più dolce, il lento "Back to me", e in "Tight", con quel pizzico di Aerosmith che si sente in lontananza. Questo disco è bello, appassionato, energico e suona bene; ma suona strano, quasi fuori tempo, fuori da questo tempo. Un tantino nostalgico.
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La recensione The Laguna Sessions di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-10-14 00:00:00
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