In estate il brano "Flaconi di divertimento" è stato in rotazione continua su radio e canali musicali: piaceva molto ai fruitori di musica e quindi la curiosità di ascoltare, e di conseguenza valutare il disco, era per me doppia.
Va detto che Stefano Miele era ed è un dj, ma adesso ha realizzato questo "Pista connection", suo primo lavoro discografico, grazie all'apporto fondamentale dell'etichetta napoletana Planet Records ed alla distribuzione Virgin.
Miele è quindi un dj napoletano di 26 anni con alle spalle molte esperienze nell'underground del capoluogo campano, a cominciare dal fortunato remix di "Acida" dei Prozac+ che riscosse notevole successo al "Neapolis Rock Festival". Nello specifico di "Pista connection" si passa dal reggae classico al funk moderno, dal pop-rock easy-listening allo ska di vecchia data. Tutto ciò è realizzato in collaborazione con esponenti della scena napoletana di questi ultimi anni: troviamo i 24 Grana e Marcello Colasurdo che confezionano una canzone davvero accattivante e "lirica", il rapper Lucariello (simpatiche "Move your culo" e "Nun me martellà") che si ispira ai maestri del funk ed al primo Pino Daniele, gli Slings che assomigliano forse troppo ai Prozac+ (e di ciò mi dolgo alquanto, dal momento che non provo grosse simpatie per l'arrogante e sopravvalutato gruppo di Pordenone).
Miele ha "cucito" sapientemente dei vestiti a misura degli artisti che ha ospitato, costruendo con molta perizia delle basi che rimangono in testa per tanto tempo. Certo non si può non notare che l'album manchi di una sua identità musicale specifica, ma questo deriva dal progetto stesso che ha realizzato: non cantando doveva per forza di cose farsi accompagnare da altri. Il disco scorre nel lettore che è un piacere, e sembra esserci comunque un filo rosso che unisce i brani nonostante siano materiale molto eterogeneo nel complesso. Si percepisce comunque quel "mood" di festa, di spensierato stare insieme, al punto che consiglio "Pista connection" a due categorie di persone: a chi non ha la puzza sotto il naso (musicalmente parlando) e, poi, a coloro che necessitano di cinquanta minuti di sano svago che li risollevi un po' e li rinconcilii con gli altri abitanti della terra. Se rientrate in queste insolite categorie, credo di darvi un buon consiglio.
In caso contrario, ognuno rimane coi propri gusti senza però costruire, tout court, antipatici steccati tra musica alternativa e commerciale: infatti, questo disco di Miele può essere etichettato sia come "alternativo" (visti gli ospiti appartenenti ad un certo ambiente e le tematiche di libertà che vengono affrontate) che, in un certo senso, "commerciale" perchè strizza l'occhio a facili sonorità che raggiungono un pubblico ampio.
Come la mettiamo quindi?
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La recensione Pista connection di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2000-12-17 00:00:00
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