Ma gli androidi sognano pecore elettriche?
Ascoltare "Hanno ucciso un robot", seconda prova sulla lunga distanza della formazione livornese, forse può darci una mano a comprenderlo. E' infatti un disco che parla italiano ma sogna altre ter-re. Quello che ispira la band livornese The Walrus è l'indie rock anglosassone e americano, che siano Pavements o Vaccines poco conta perché tra mostri sacri e nuove leve rilegge in maniera personale ciò che tanti tentano di fare vanamente. Il suono è leggero nelle intenzioni, compen-sando quello delle sonorità e come nel lavoro precedente l'attitudine è quella di uno sviluppo ar-monico semplice ma incisivo.
Si attraversano paesaggi sonori differenti, sfumature pop e progressioni party rock'n'roll, ma è la rinnovata presenza di Marta Bardi alla voce a dare al caleidoscopio di emozioni un respiro aggior-nato, riveduto e corretto, tanto da far sua la leggerezza delle domeniche mattine, dei lunedì a casa da lavoro, che riporta il meglio degli Scisma dentro il 2012.
Tematiche di cambiamento nella voce di Giorgio Mannucci: "Dai con la vita", "Specchio" e gli echi tra Stereolab e Baustelle di "Sogno". Una fuga che parte con "Hanno ucciso un robot" e che si farà strada all'interno della canzone pop italiana, grazie alla varietà di registri toccati e una sensibilità altra.
Hanno ucciso un robot
The Walrus
Descrizione
Credits
Garrincha Dischi, www.thewalrus.it
http://garrinchadischi.bandcamp.com/album/hanno-ucciso-un-robot
THE WALRUS: Giorgio Mannucci (voci, chitarre), Francesco Pellegrini (chitarre), Marta Bardi (voci, tastiere), Dario Solazzi (basso), Alessio Carnemolla (batteria, tastiere).
Musiche di The Walrus. Testi di Francesco Pellegrini e Giorgio Mannucci.
Arrangiamenti: Lorenzo Ori e The Walrus.
Grafica di Francesca Lombardi.
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