Sarebbe da assegnare il ‘primascelta’ a questi Sprinzi, pesaresi d’origine ma statunitensi per sonorità. Appassionati di emo-core (e si sente!), realizzano un dischetto che, dopo averlo ascoltato già 2 volte per intero, ti viene subito da dire: “‘sti cazzi!”.
Le 8 tracce ivi contenute, infatti, sono una chiarissima testimonianza di come i quattro si trovino a proprio agio con i rispettivi strumenti, senza contare la qualità della registrazione - ottima grazie al lavoro di Alessandro Castriota, coinvolto anche nel ruolo di tastierista, come già successo, tra l’altro, nei due brillanti album che i concittadini Cheap Wine hanno realizzato proprio nello stesso studio.
Dicevamo della musica: “Something more than the last time” è un piccolo gioiellino, con melodie chitarristiche che filano via lisce che quasi non te ne accorgi; ma a differenza di molti altri poppettini & po(l)ppettoni qui, alla fine, ti rimane molto… altro che tre parole! Per carità, si parla di ‘prospettive diverse’, ma qua dentro il quartetto c’ha messo l’anima e ha disegnato ricami semplici semplici ma essenziali e diretti (“End now”).
Dovessi poi indicarvi i gruppi di riferimento, mi troverei in difficoltà: non ho con me la cartella stampa e in buona sostanza chissenefrega: se da qualche parte nella nazione ci sono ‘good vibrations’, è in questi cd che li trovate! Fatevi avanti…
P.S. Alla resa dei conti ‘primascelta’ fu…
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La recensione Something more than the last time di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-10-31 00:00:00
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