“Something takes me here / Something keeps me far away”. Canavese, Ivrea, Piemonte. Provincia pura. Sono i primi versi di “The First Fall”, brano che apre il nuovo, nervosissimo EP degli Isobel. Il primo dopo il debut 7” uscito nel 2005. Il primo uscito non solo per la casalinga Smartz Records (di Foglizzo – TO – gestita dal fondatore Lele Giraudo, già con gli storici punk-hc Belli Cosi), ma in co-produzione con la Fooltribe (San Martino Spino – MO – gestita da Bob Corn). Esatto, l’etichetta dei Red Worms’ Farm. Do it yourself 100%.
E proprio da quelle parti siamo. Chitarroni stritolati, drumming pesto, una voce distante e lontana. Amore per le corse violente del cuore alla Fugazi, passione vergognosa per la melodia e approccio proteso alla scena post-punk tutta (in primis i primi Unwound). Cambia il background, certo, e per fortuna quello degli Isobel è al passo con i tempi. Senza dimenticarsi dell’emo (sentite “School”).
Ma è il respiro ad essere perdutamente diverso. Non parliamo di un esercizio esterofilo di maniera per soddisfare il proprio gusto. Qui c’è urgenza. Quella dell’Italia-campagna. Delle classi come gabbie. Poesia giovane spezzata. Un urlo che richiede ascolto. Gli Isobel lo chiamano “Fioca?”, come l’aggettivo per la luce dei tardi pomeriggi, ma anche come il piemontese per “nevica”. Nervi a fior di pelle e emozioni da stanzetta urlate al mondo. Conclude tutto “By-End”, un gioiello gonfio di sensazioni posto a chiusura di un quintetto di brani che rimescolano lo stomaco. “You want to go higer, the way you don’t mind”. Passi lenti, fuori le canzoni, e vai così.
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La recensione Fioca? di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2006-11-06 00:00:00
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