Questa che segue è la descrizione di Dario D'Alessandro, che ha preso a cuore il progetto dopo aver ascoltato le canzoni in versione demo ed essersi sbattuto non poco per dargli colore e realizzare il disco col supporto fantastico di Davide Di Giovanni, Daniele Di Giovanni, Dario Lo Cicero e Daniele Crisci degli Homunculus Res e di Marco Monterosso che ha messo a disposizione lo studio.
Sonorità e strumenti che riportano per lo più ad anni passati per dar risalto a faccende per lo più attuali, a supporto di sentimenti e carisma che, tenendo conto del background di ognuno, non snatura quella che è una sana e corretta concezione di sé in rapporto alla società.
Buon ascolto
"Arrangiato e suonato allegramente dal complesso musicale Homunculus Res. Disco che vi farà ridere (a crepapelle) e piangere (a ripensarci). Qui dentro c'è un mondo, anzi forse IL mondo stesso: la Feccia, per l'appunto.
Canzoni dedicate a personaggi squallidi e cattivi pensieri, scarafaggi e ferrovie desolate.
Una scrittura, quella del nostro cantautore, divertentissima, anche e soprattutto quando lambisce abissi di disillusione e pessimismo co(s)mico: "Senza scarpa in fondo a una scarpata/.../ la situazione qui non è cambiata/ a questa festa io son lo sconosciuto" (da "In fin dei conti sono un Lapardeo"), "E quando ti sei preso il pitbull/ ed eri sempre che lo bastonavi/ così cresce piú aggressivo/ almeno questo è quello che dicevi" (da "Schifezza man"), "...fanculo anche a me stesso/ compro merda e canzonette ho come resto" (da "Poveri ma brutti"), "Storie andate e riportate dal mare / quelle che nessuno vuole ascoltare" (da "A che fermata è il mattino"). (Etc.!!)"
Radiofeccia
Calogero Incandela
Descrizione
Credits
Debiti:
Calogero Incandela: chitarra acustica, voce
Dario D'Alessandro: basso, synth
Davide Di Giovanni: tastiere
Daniele Di Giovanni: batteria
Dario Lo Cicero: flauto in 05. eigenharp pico in 10
Daniele Crisci: chitarra solista in 01
Testi e musiche di Calogero Incandela
Supervisione missaggio e grafica Dario D'Alessandro
Batteria registrata da Marco Monterosso
A Giancarlo
che quando ha dovuto assumere posizioni consone non si è mai mostrato troppo accondiscendente
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