Ci sono voluti quasi due anni per vedere alla luce il nuovo lavoro del trio milanese WISE, intitolato Fabbriche Temporanee.
9 tracce, 9 storie tutte in italiano, accompagnate da un suono crudo a tratti acido, ormai tipico dei WISE.
Non mancano nei testi le ispirazioni letterarie al quale l’autore dei testi e delle musiche della band, Vincenzo Tangorra, ha tratto ispirazione. Tra questi Pierpaolo Pasolini, che viene omaggiato in “Nelle Terre Marce” . Cenni letterari che si ritrovano anche ne “L’ultimo romantico” con riferimenti a John Fante, e a Robert Pirsing in “Fedro e il fantasma delle convinzioni”.
I temi della vita, della precarietà di ideali nelle nuove generazioni e gli amori incondizionati delle prime 8 storie, riemergono assieme nella traccia di chiusura del disco, tutti elementi di una società definita come una “Fabbrica Temporanea”, dove anche la stabilità viene meno. Una ballata nostalgica e speranzosa verso un risveglio migliore.
Un disco che ha portato via due anni di lavoro in studio tra Parma, Piacenza e Chicago. Arricchito negli arrangiamenti e nelle orchestrazioni da Nicola Manzan (Bologna Violenta) e Laura Masotto (Le Maschere Di Clara) oltre ad un ospite d’eccezione, Alessio Trevor Nicolini (dei pesaresi Point Break).
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